Teologia

La figura di mons. Eugenio Corecco (1931-95), professore di diritto canonico e decano della Facoltà di Teologia di Friburgo (1979-81), vescovo di Lugano dal 1986, ebbe un ruolo determinante nello sviluppo del sistema universitario ticinese, dimostrando nei fatti quanto fosse infondato il pregiudizio secondo il quale un progetto accademico in Ticino avrebbe dovuto dipendere da un’iniziativa − o almeno dal beneplacito − del resto della Svizzera. La sua idea di creare a Lugano un Istituto accademico di teologia, concretizzatasi tra il febbraio del 1991 (istituzione della Fondazione Vincenzo Molo), l’aprile del 1992 (fondazione dell’istituto) e il 20 novembre 1993 (ufficializzazione della facoltà da parte della Santa Sede), mostrò alle autorità cantonali e comunali una possibile via all’apertura di un’università in Ticino. Già in occasione del primo Dies academicus dell’Istituto di teologia (14 gennaio 1993) Giuseppe Buffi salutava con piacere «il superamento in atto di quella storica antitesi tra Stato e Chiesa, che, se ha sempre ravvivato la vita del Cantone sul terreno del confronto e dello scontro dialettico, sicuramente non gli ha sempre giovato su quello del progresso civile, dell’evoluzione spirituale e dello sviluppo materiale». A più riprese Buffi affermò che anche il Cantone avrebbe dovuto avere «il coraggio del Vescovo», un impegno riconosciuto anche dal sindaco di Lugano Giorgio Giudici secondo il quale l’esempio di Corecco aveva stimolato la Città «ad agire sul fronte del progetto accademico, forti dell’idea che l’università definisce un laboratorio di idee di straordinario significato per la società civile, per l’incontro tra le culture e il confronto delle civiltà e delle religioni» (così nel saluto al nuovo vescovo Giuseppe Torti, il 28 settembre 1995).