Mario Botta

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Architetto tra i più noti della sua generazione, Mario Botta (1943) giocò un ruolo decisivo nella fondazione dell’USI quando il Cantone Ticino decise, nell’estate del 1993, di fare proprio il progetto che Botta aveva preparato l’anno prima per i Politecnici federali ed era in seguito stato abbandonato dai committenti. Grazie al suo prestigio internazionalmente riconosciuto, Botta avrebbe potuto diventare, nella parole del Consigliere di Stato Giuseppe Buffi, «la locomotiva» a cui agganciare la costituenda università ticinese (come in effetti sarebbe avvenuto). Una nuova versione del progetto, denominata Accademia Ticino Architettura, fu presentata al Consiglio di Stato nel novembre del 1993 e divenne la base della futura facoltà di Mendrisio. Con la collaborazione del Dipartimento Istruzione e Cultura, nelle persone di Mauro Dell’Ambrogio e Mauro Martinoni, tra il 1994 e il 1996 Botta affinò il piano di studi, contribuì a preparare il campus di Mendrisio e chiamò i primi docenti dell’Accademia: tra i quali Aurelio Galfetti, Carlo Bertelli, Massimo Cacciari, Francesco Dal Co, Panos Koulermos, Bruno Monguzzi, Vittorio Savi, Harald Szeemann e Peter Zumthor. Non ne fu mai direttore se non per un breve periodo, durante l’anno accademico 2002-03, a seguito delle improvvise dimissioni di Kurt W. Forster. Nel 2018 progettò nei pressi di Palazzo Turconi il Teatro dell’Architettura, nuovo spazio espositivo multifunzionale. Lavorò sempre a titolo volontario, ritenendo l’Accademia un regalo alla sua terra d’origine.